Serata spettacolare in Ludoteca Diffusa, dopo un assaggio di Giappone con Onigiri e Ramen, ci siamo lanciati a giocare la qualunque. Sul tavolo (e pavimento) sono stati testati Battle for Rokugan, Escape from the Dark Castle, Takaido e The Few and Cursed. Tra un gioco e l’altro, ci siamo concessi un paio di unboxing, come l’appena arrivato Tales of the Evil.

Vi diamo qualche feedback dei giocatori, magari vi possono essere utili per i vostri acquisti 😉

E ancora grazie a tutti per la partecipazione e ci vediamo alla prossima Ludo! 💪💪💪

Battle for Rokugan (lo avevamo testato in una serata caciarona precedente e non aveva entusiasmato i più, vediamo questo nuovo test, con altri giocatori, cosa ha prodotto in termini di soddisfazione ludica).

Francesco: A me Rokugan è piaciuto per la buona profondità tattica individuata entro meccaniche molto semplici! Le regole le ho capite praticamente al terzo turno, quindi a maggior ragione mi ha lasciato con un forte desiderio di rigiocarci. Concordo con Carlo (si legga il commento di Carlo a seguire), le carte pesano troppo e danno troppa varianza al gioco! La meccanica dominante dovrebbe essere quella del posizionamento degli ordini, che invece viene ribaltata un po' dalle carte territorio. Senza conoscere gli effetti, la prima partita è un po' una tombola dal punto di vista dei punteggi, ma già alla seconda si può giocare con maggiore consapevolezza

Carlo: Rokugan è molto bello secondo me, la meccanica degli ordini coperti come sul trono (di spade, NdR) mi piace molto…unica cosa forse pecca un pochino di bilanciamento ma non è facile da dire alla prima partita: solo che non mi aspettavo che in un gioco in cui i combattimenti si risolvono senza fortuna e passi due ore a far strategie che girare un paio di carte ribaltasse completamente il tabellone ecco 😅 senza contare che mi pare sia abbastanza crudele, come nel risiko se stai perdendo c’è pò poco da fare. Però in realtà pensavamo con Alberto (altro tester della partita, NdR) che molte cose si potrebbero sistemare, tipo due house rules in cui 1) non puoi tenere il tuo obbiettivo iniziale se è quello di controllare la tua base di partenza e 2) permettere ai giocatori di ripescare un ordine una volta a turno. In soldoni, gioco bello ma da giocarci con delle avvertenze 😅 non per deboli di cuore e gente che crede nel valore dell’amicizia e non per gente che odia la componente fortuna/caos come potrebbe sembrare.

The Few and the Coursed Luca: Excellent artwork nice and smooth gameplay only drawback long waiting time between turns expecially in 4+ players…resulting in a boring experience and that’s a pity coz the game is really nice designed.

Escape from the Dark Castle I recensori rimangono anonimi, perché non sta bene criticare così pesantemente un gioco ma… non ci si può tirare indietro in questo caso. La citazione condivisa per definire il gioco è di Fantozziana memoria e recita così: “È una cag*ta pazzesca”. Giocato in tre, dopo 15 carte (alla terza c’era già voglia di pescare l’ultima e concludere lo strazio) il giudizio unanime è che il gioco è vuoto di qualsiasi possibile attrattiva, ludica ma anche dal punto di vista dei componenti. La parte narrativa, necessariamente scarna, non è per nulla coinvolgente. Si potrebbe continuare a infierire, tra un mazzetto di carte oggetto tutte uguali, l’interazione nulla tra i componenti del gruppo e la mancanza di una qualsiasi anche minima carta “conclusione”. Tutto ciò ad un costo senza senso (il possessore, che l’ha acquistato in un momento di debolezza emotiva e non lo aveva mai provato, sta disperatamente tentando di rivenderlo sul mercato nero del boardgame, e senza voler provare a concludere le altre avventure). In sostanza, si è toccato, almeno relativamente ai giochi provati in Ludoteca, il punto più basso del divertimento e il più alto dell’ingiocabilita'